Diga Locone
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Territorio

Puglia: Non muta lo scenario della crisi idrica e della siccità

Con il 72% di acqua in meno  negli invasi rispetto all’anno scorso

Non muta lo scenario della crisi idrica e della siccità in Puglia, con il 72% di acqua in meno negli invasi rispetto all'anno scorso che pone a forte rischio anche le semine di cereali e ortaggi, oltre a far schizzare i costi d'irrigazione della campagna olivicola in corso. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell'Osservatorio ANBI sulle risorse idriche che registra solo 38,77 milioni di metri cubi di acqua nei 4 invasi pugliesi della Capitanata Occhito, Capacciotti, Osento e Capaccio, rispetto ai 139 milioni di metri cubi di acqua presenti nello stesso periodo dell'anno scorso. L'assenza di piogge mettono a rischio le semine di cereali, legumi e ortaggi, i pascoli risultano compromessi e gli ortaggi già piantati non riescono ad entrare in produzione – denuncia Coldiretti Puglia – ma sono a rischio anche gli agrumi che hanno subito una grave siccità, mettendo a repentaglio il futuro raccolto. Per questo è determinante che ci sia un'accelerata sull'iter della richiesta di stato di calamità avanzata dalla Regione Puglia al Ministero dell'Agricoltura per i gravi danni causati dalla siccità che hanno superato 1 miliardo di euro nelle campagne pugliesi, con il forte pressing di Coldiretti che nei mesi scorsi ha denunciato quotidianamente lo stato di crisi delle aziende agricole, verificatasi nei territori dei comuni delle province di Foggia, Bari, BAT, Brindisi, Taranto e Lecce, al fine di consentire l'accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale.

Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall'inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero, compromesse – ricorda Coldiretti Puglia - dalla mancanza di acqua che ne ha inibito l'accrescimento, ma anche la produzione di grano per fare pane e pasta risulta dimezzata per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l'aggravio dei costi  per l'acquisto di mangimi per garantire l'alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate, con il 60% in meno di raccolta condizionata dal caldo e dalla siccità. Ma a preoccupare – continua Coldiretti Puglia – sono le previsioni della prossima campagna di raccolta delle olive, dove si stima un crollo del 40% rispetto all'anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.

Al netto dell'emergenza, serve una stretta anche sulla gestione dell'acqua in Puglia – insiste Coldiretti Puglia - dove i campi e le stalle sono stretti nella morsa dell'emergenza siccità, a partire dalla mancanza delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui comunque agli agricoltori vengono recapitate le cartelle pazze, ma lo stesso vale per le opere irrigue di cui molte sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull'area regionale. Per Coldiretti Puglia si deve andare anche oltre l'emergenza, perché a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, uno spreco che non ci si può permettere, dall'efficientamento delle reti di adduzione e scolo al completamento impianti incompiuti, dalla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise, dall'ampliamento e messa a regime di impianti idonei per una moderna distribuzione sull'area regionale alla questione annosa dei consorzi di bonifica commissariati.
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