Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino
Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino
Eventi e cultura

Oltre “l’immaginazione al Festival’’

Sanremo 2018 tra musica e parole

Poteva essere un flop e invece è stato un successo straordinario. E' stato il Festival di Sanremo che nessuno si aspettava, quello diretto da Claudio Baglioni. Un festival che per la RAI doveva essere solo di transizione ma che poi si è dimostrato tutt'altro. Infatti, il cantautore-musicista romano è riuscito a conquistare tutti con il suo show semplice, elegante e ricco di tanti momenti di spettacolo intenso con tante canzoni che appartengono alla storia della musica italiana, ascoltate con il cuore e con la mente. Il direttore artistico, subito ribattezzato "dittatore artistico" non si è fatto sfuggire quasi nulla, in quanto ha pensato, organizzato e proposto seguendo lo slogan "l'immaginazione al festival'' ma soprattutto si è messo in gioco, sfoderando savoir-faire, simpatia e una buona dose di autoironia. Azzeccate si sono rivelate le sue scelte musicali con molte canzoni che risentite sera dopo sera sembravano migliori mentre cinica è stata la scelta dei due co-conduttori Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker che si sono dimostrati professionisti bravi, preparati, espansivi, in grado di fare veramente la differenza. A Sanremo, Favino ha interpretato forse il ruolo più difficile e cioè quello di essere convincente in televisione, sul palco più prestigioso. Insomma, si è rivelato un vero fenomeno, in barba a chi pensava che l'attore romano non fosse adatto a conquistare il cuore del grande pubblico televisivo e in fin dei conti ha dimostrato di essere un talento ironico e autoironico, grazie anche alla complicità di Michelle Hunziker che si è presa il ruolo di vera conduttrice, dettando i tempi e dialogando con cantanti,ospiti e il pubblico in sala. I dati Auditel del 68° Festival di Sanremo hanno certificato senza ombra di dubbio un successo storico. Nessuno si aspettava dal trio Baglioni- Favino- Hunziker gli ottimi ascolti delle tre edizioni di Carlo Conti, eppure hanno saputo fare di meglio sfondando fin da subito il muro del 50 % di share ma il dato più clamoroso è stato quello del venerdì, quando sono andati in scena i duetti che si è toccato il 51.1 % di share, il più alto dal 1999 per una quarta serata.

A trionfare sul palco dell'Ariston sono stati il duo Ermal Meta- Fabrizio Moro con un brano molto significativo intitolato "Non mi avete fatto niente" , ricco di riferimenti a vicende realmente accadute relative ad attentati che sono costati la vita a molte persone. Il senso della canzone è infatti quello di allontanare la paura che questi eventi possono generare come la paura di non poter essere più essere ciò che si è o addirittura la paura di morire. I due artisti sono partiti da una lettera aperta di un uomo, marito di una vittima dell'attentato terroristico del Bataclan di Parigi. Quell'uomo, quella sera perse sua moglie, madre di sua figlia di appena un anno ma nonostante tutto decide di non odiare e l'ultima frase di questa lettera è stata proprio "Non mi avete fatto niente" , dalla quale i due cantanti sono partiti ottenendo una canzone che per molti è l'esatta immagine dei nostri giovani. Secondi classificati sono arrivati lo Stato Sociale con "Una vita in vacanza" caratterizzata dalla canzone d'autore unita all'elettronica. La band bolognese accompagnata sul palco dalla celebre ballerina Paddy Jones(83enne) che è stata la vera sorpresa di questo Festival. Il loro brano è una riflessione sul mondo del lavoro di oggi, in cui spesso si deve per forza identificare una persona con la professione che svolge. Lo Stato Sociale racconta quello che è il sogno di ogni giovane di oggi, ossia lavorare per puro piacere e non spinti solamente dalla necessità. Terza classificata Annalisa con "Il mondo prima di te" che è una romantica dedica d'amore, nella quale la cantautrice si rivolge alla persona amata, il cui arrivo ne ha stravolo cosi tanto la vita da migliorarne l'intera visione del mondo tanto da considerare l'inizio della sua proprioda questo incontro cercando di costruire tutto dal nulla. Meritano citazione e plausi "Impararsi ad amare" di Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico e "Almeno pensami" di Ron. La prima ha come argomento caratterizzante la sempre più attuale violenza sulle donne, mentre la seconda scritta dal grande Lucio Dalla è una toccante ed emozionante canzone d'amore nella quale è evidente la poetica inconfondibile del compianto cantautore bolognese che aveva nel cuore la Puglia e le Isole Tremiti. Insomma, questo Festival è stato uno dei più belli dell'ultimo decennio: un Baglioni-bis sarà difficile replicarlo come riferiscono più fonti ma in fondo questa edizione ha fatto comprendere che si può proporre spettacolo e qualità anche senza strafare, piccole accortezze come quella di tenere tutti in gara senza eliminazioni e la scelta calibrata diospiti di caratura nazionale ed internazionale hanno permesso di vincere la battaglia contro il famigerato share. Bisogna fare tesoro di tutto ciò verso un futuro dove l'offerta variegata di programmi, canali e reti televisive dividerà sempredi più la platea che allo stesso tempo però,sente il bisogno di riti televisivi collettivi con la speranza di ritrovarsi almeno una volta l'anno a seguire e commentare un evento unico: il Festival della Canzone Italiana che resta uno degli eventi di "massa" più interessanti nel mondo dello spettacolo nazionale e non solo.
Sabino Del Latte
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