Tribunale di Trani
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Amministrazioni ed Enti

No alla chiusura del Tribunale di Canosa

La delibera è stata trasmessa al Ministero di Giustizia. Determinazione dell’organico personale di magistratura

Il Consiglio comunale dice no alla chiusura del Tribunale di Canosa Sezione Distaccata del Tribunale di Trani nonché dell'Ufficio del Giudice di Pace

Il Consiglio comunale di Canosa dice no alla chiusura del Tribunale di Canosa Sezione Distaccata del Tribunale di Trani nonché dell'Ufficio del Giudice di Pace. "Il Parlamento Italiano- ha spiegato nel corso della seduta del 20 marzo, Cristina Saccinto, assessore alle Attività produttive del Comune di Canosa e avvocato del foro di Canosa- , infatti, emanando il decreto legge n. 138 convertito poi nella legge n. 148 del 14 settembre 2011, ha di fatto chiesto al Governo di procedere alla riorganizzazione degli Uffici Giudiziari sul territorio nazionale al fine di realizzare risparmi di spesa ed incremento di efficienza. La stessa legge prevede anche all'art. 1 la riduzione degli Ufficio del Giudice di Pace dislocati in sede diversa da quella circondariale. Ma prevede anche che gli Enti locali interessati possano chiedere ed ottenere il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace con competenza sui rispettivi territori, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio Giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione degli enti medesimi, restando a carico dell'Amministrazione Giudiziaria unicamente la determinazione dell'organico personale di magistratura onoraria di tali sedi entro i limiti della rotazionale nazionale complessiva nonché la formazione del personale amministrativo. Ebbene, proprio a seguito di questa riorganizzazione dell'Ufficio Giudiziario di Canosa nonché quello del Giudice di Pace potrebbero essere soppressi".

Il Consiglio comunale ha così deliberato di riaffermare e ribadire la necessità del mantenimento dell'Ufficio Giudiziario di Canosa, esprimendo il fermo dissenso relativamente alla eventuale proposta di soppressione e accorpamento dello stesso nonché dell'Ufficio del Giudice di Pace, entrambi allocati in una sede di proprietà del Comune, presidi indispensabili per l'amministrazione della Giustizia locale.
Inoltre il Consiglio ha invitato, con l'approvazione di tale provvedimento, il Ministero della Giustizia ad attivare una fase di necessaria concertazione e consultazione con le Autorità locali per una valutazione complessiva della produttività delle Sezioni Distaccate, prima di adottare provvedimenti che interessino l'Ufficio Giudiziario di Canosa.

"I principi informatori della riorganizzazione degli uffici giudiziari – ha continuato Saccinto - non considerano minimamente le esigenze del territorio né il fatto che i Tribunali più efficienti siano proprio i cosiddetti "minori" nei quali si amministra la Giustizia in tempi ragionevoli senza esporre lo Stato a gravose condanne da parte del Giudice Comunitario.
Una efficace riforma delle circoscrizioni giudiziarie, invece, dovrebbe essere attuata tenendo presente la necessità del territorio di vedere assicurato il "servizio giustizia" in tempi celeri, oltre che la necessità, in particolare del Meridione, dove appare maggiormente presente l'azione della criminalità di essere dotato di presidi giudiziari ancora più numerosi e funzionanti.

La revisione delle circoscrizioni giudiziarie, di certo necessaria in alcune parti del territorio nazionale, così come paventata nella nostra realtà territoriale, non tiene conto della situazione socio-economica della zona, non potendosi ispirare solo a criteri ed a schemi statistico – numerici.
Inoltre, non bisogna dimenticare che la Sezione di Canosa del Tribunale di Trani accorpa i comuni di Minervino Murge e Spinazzola con una potenziale utenza di circa 50mila abitanti ed una estensione territoriale ampissima (587,59 Kmq), la più ampia e la più disagiata del circondario, estesa fino ai confini con la Basilicata. Erroneamente si ritiene che i soli utenti del servizio giustizia siano gli avvocati, che certamente sarebbero investiti dal disagio, dimenticando invece che il primo soggetto attivo della giustizia è il cittadino, obbligato molte volte ad essere presente nei procedimenti sicché il disagio, le difficoltà e, spesso, la impossibilità inerente all'esercizio di tale diritto. E le difficoltà di accesso alla giustizia in ogni caso si traducono in un aumento ingiustificato dei costi: si pensi anche a quelli inerenti al servizio Unep della Corte di Appello di Roma, che diventerebbero proibitivi". In buona sostanza aumenterebbero notevolmente i costi e le difficoltà del servizio a tutto danno dei cittadini dei comuni interessati.

Non solo. La sezione di Canosa non è l'ultima tra le sezioni del Tribunale di Trani per carico di lavoro, in quanto conta di un ingente numero di cause pendenti, garantendo così un servizio per la collettività che non può essere trascurato. "La sede di Canosa – ha continuato l'assessore - dispone di una struttura giudiziaria efficiente e ben funzionante, di proprietà del Comune, di recente costruzione e adeguata alle normative di sicurezza e tutela dei portatori di handicap, mentre tanto la sezione di Andria quanto quella di Barletta, ipotetiche sedi accorpanti, sono allo stato assolutamente inadeguate ad assorbire i carichi di lavoro e sono ubicate in edifici già insufficienti alla gestione degli affari di propria competenza, pertanto incapaci di allocare servizi, personale ed utenza della nostra Sezione. Nell'attuale contesto di crisi socio-economica, l'assenza di una struttura giudiziaria come quella presente a Canosa, potrebbe determinare l'esposizione di un vasto territorio alla criminalità organizzata e a tutte le forme di illegalità. La sezione del Tribunale di Canosa, dunque, non comporta costi esosi o inutili per lo Stato, quindi il suo mantenimento non comporterebbe alcun aggravio di costi per il Ministero della Giustizia".

"Per quel che concerne l'Ufficio del Giudice di Pace di Canosa- ha concluso l'assessore Cristina Saccinto- tenuto conto che lo stesso dallo schema del decreto legislativo in attuazione rientra nell'elenco dei 674 Uffici del giudice di Pace soppressi, il Consiglio comunale al fine di evitare un ancor più grave danno alla cittadinanza ed alla amministrazione della giustizia locale, ha deliberato sulla possibilità di avanzare richiesta di mantenimento dello stesso Ufficio, facendosi carico del suo personale e del suo funzionamento".

La delibera adottata dal Consiglio è stata trasmessa al Ministero di Giustizia, ai presidenti della Regione, Provincia di Bari, Bat e Foggia, della Corte di Appello di Bari, al Procuratore generale della Corte di Appello di Bari, al presidente del Tribunale di Trani, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, al presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani e al presidente dell'associazione Avvocati di Canosa-Minervino e Spinazzola "Angelo Calmieri", nonché ai sindaci di Minervino e Spinazzola.

ufficio stampa
Francesca Lombardi
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