Immigrati
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Vita di città

No al business accoglienza immigrati

Non esistono le condizioni per reggere l'impatto

"No al business accoglienza", questo il testo dello striscione affisso nella notte da CasaPound Italia per protestare contro l'aumento degli arrivi di immigrati irregolari nella città di Canosa di Puglia(BT), favorito dalle scellerate politiche nazionali e locali sul tema. "Con questa azione intendiamo portare l'attenzione su una situazione ormai insostenibile per il nostro territorio e dare voce ad un sentimento di avversione oramai diffuso nella popolazione in merito alle politiche nazionali sull'immigrazione", si legge nella nota diffusa da CasaPound Italia. "La scelta da parte di molte cooperative di rispondere ai bandi per l'accoglienza sta portando allo stanziamento di un numero sempre maggiore di immigrati in aree del nostro territorio dove non esistono minimamente le condizioni per reggere l'impatto di questi flussi migratori". Spiega la nota: "Dietro la facciata dell'assistenza a 'presunti profughi', che nella stragrande maggioranza dei casi non si rivelano tali vi è la volontà da parte di pochi privati di lucrare sui lauti finanziamenti erogati per il servizio. Il tutto con il benestare delle istituzioni nazionali e locali sorde agli interessi del proprio popolo, che sembrano non curarsi dell'impatto del fenomeno sulla popolazione e sulle città. Ci chiediamo ad esempio quale sarà l'impatto su Canosa dovuto all'aumento del numero di immigrati, visto che già molti di loro bivaccano in piazza Imbriani, una delle piazze centrali della città di Canosa, o nei pressi dei supermercati in cerca di elemosina. Ci domandiamo ancora quali saranno le conseguenze sul turismo, vista la stagione estiva alle porte. Se l'Unione Europea, il Governo ed i pochi che traggono profitto dalla gestione del fenomeno non sembrano porsi questi quesiti - conclude la nota di CasaPound Italia - tocca a noi farci portatori dei sentimenti degli italiani in merito e saremo al loro fianco fin quando non otterremo un cambio di rotta da parte delle istituzioni".
No al business accoglienza
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