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Cronaca

Le frodi nel settore oleario

Le preoccupazioni di Coldiretti Puglia

Il 68% dei pugliesi, ben 2 su 3, sono preoccupati dell'impatto di quello che mangiano sulla salute anche per effetto del ripetersi degli scandali alimentari. E' quanto ricorda Coldiretti Puglia, proprio quando si riaccendono i riflettori sulle frodi nel settore oleario. "Siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese faccia crescere ancora le importazioni di olio dall'estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni. Se si vuole acquistare un vero extravergine 'made in Italy' bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 7/8 euro al litro che quest'anno non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d'occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza", denuncia Savino Muraglia, Presidente della Coldiretti Puglia. Per questo, secondo Muraglia "gli ottimi risultati dell'attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione, accelerando il percorso del disegno di legge sui reati agroalimentari, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell'osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare".

Il 29% dei consumatori ritiene che i casi di frode e contraffazione alimentare dovrebbero essere puniti con l'arresto, con la maggioranza dei pugliesi (51%) che chiede comunque la chiusura dell'attività. Si tratta infatti di una realtà insidiosa come è emerso dalla dimostrazione realizzata dalla Coldiretti con la collaborazione delle Osservatorio Agromafie e delle forze dell'ordine, dall'Arma dei Carabinieri alla Guardia di Finanza, dalle Dogane all' ICQRF - Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari. "Si tratta di tutelare un patrimonio inestimabile anche attraverso un Piano Olivicolo Nazionale – aggiunge il Direttore regionale, Angelo Corsetti - e potenziare una filiera olearia che in Puglia vale 576milioni di euro per quella olearia e che ancora nei primi 6 mesi del 2018 ha visto crescere le esportazioni del 2,1% per un valore di 66 milioni di euro".

Nel primo trimestre 2018 la Puglia ha importato 43,3 milioni di euro di olio extravergine da Grecia e Tunisia e per questo serve una stretta sui controlli – dice Coldiretti Puglia - perché sia accertato il pieno rispetto della Legge Mongiello, ribattezzata Legge "Salva olio italiano", la n. 9 del 2013 che impone la tracciabilità in etichetta dell'olio extravergine di oliva.
Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall'estero attraversano le frontiere – denuncia Coldiretti Puglia - serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come "Made in Italy". Si va dalla semplice alterazione delle etichette alla adulterazione, come l'utilizzo di polvere di latte vietata per i formaggi o all'olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine, fino alla sofisticazione – incalza Coldiretti Puglia - come l'uso di perossido di benzoile per sbiancare la mozzarella, di anidride solforosa per rendere più rossa la carne o del Cafodos utilizzato per far sembrare il pesce artificiosamente piu' fresco. Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare sempre dei prezzi troppo bassi e di rivolgersi direttamente ai produttori nelle fattorie o nei Mercati contadini di Campagna Amica dove è possibile parlare direttamente con agricoltori e allevatori ed anche verificare direttamente in azienda i processi produttivi
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