Sagra della Percoca
Sagra della Percoca
Vita di città

La nostra “percoca”: sacrificio contadino e ricchezza commerciale

La disamina del Dott.Di Pinto

Nell'intervento giornalistico su La Gazzetta del Mezzoggiorno dell'assessore della giunta La Salvia in difesa della "sagra della percoca" e del relativo "logo ufficiale" ha dimenticato l'avvenuta cessazione della ultracentenaria fiera dell'agricoltura di Canosa per demerito anche della sua Civica Amministrazione congiunta alla insignificante presenza della locale "pro-loco". Il "logo" ha un disciplinare che va rispettato dalla produzione, ma controllata da un ufficio agricoltura comunale valorizzato dalle organizzazioni di categoria, diffuso e riconosciuto sul piano economico commerciale altrimenti resta solo il titolo di una volontà.Le cooperative, ad eccezione della nobile ed efficiente cooperativa "N. Rossi" nel nostro territorio, non hanno avuto molta fortuna per "innominabili interessi personali" ed incapacità manageriali. A Loconia, frazione di Canosa di Puglia(BT) le cooperative sono organizzazioni commerciali a pro della fortuna economica delle aziende trasformatrici o dei "leader" della ortofrutta che occultamente prestabiliscono il prezzo del prodotto che appena copre i costi base dei produttori; quest'ultimi scaricano la subita pressione sul prezzo sui lavoratori. La ricchezza agricola diventa povertà civica. Vi è più, che i terreni della borgata hanno fatto introitare alle civiche Amministrazioni da Ventola in poi e, tutt'ora le maggiori onerosità per l'avvenuta riclassificazione dei terreni per una media, quanto irrealizzabile urbanizzazione. Inoltre per la utopistica e beffarda classificazione storica delle abitazioni della Frazione.Una tipica storia canosina come altrettanto furbescamente è stato fatto su via Barletta in previsione di un ipotetico villaggio turistico ricettivo per cui i politici responsabili, purtroppo, compreso le attuali sono oggetto di tabelle installate sulla strada indicanti "canosa ladrona". Vale chiedersi perchè in uno agli amministratori responsabili devono sentirsi "epitetati ladri" la stragrande maggioranza dei cittadini? È pur vero che l'ordine della protesta approfitta del fatto che ciò per cui si protesta non è possibile o raggiunge risultati piccoli?
Dott. Domenico Di Pinto
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