Festa dell'Emigrante
Festa dell'Emigrante
Vita di città

La decima Festa dell'Emigrante nel segno della condivisione e partecipazione

Festa degna dei 10 anni, un anniversario che non è passato in sordina. A cura di Bartolo Carbone

C'erano tutti gli ingredienti per una festa degna dei 10 anni, un anniversario che non è passato in sordina ma passerà certamente agli annali come uno dei più coinvolgenti ed intensi emotivamente. Dai palloncini rosso-blu, i colori rappresentativi di Canosa di Puglia (BT) alle musiche tradizionali, alle commoventi poesie, alle danze coreografiche, ai detti popolari, alle targhe e pergamene di merito, persino le ricette gastronomiche ed i piatti tipici serviti a notte inoltrata tanto da far leccare i baffi anche ai più esigenti emigranti-turisti.

Fernando Forino, presentatore nonché fondatore della Festa dell'Emigrante, da par suo ha ripercorso attraverso aneddoti e curiosità un decennio trascorso velocemente tra significative testimonianze ed emozioni racchiuse in una valigia. "Non è grossa, non è pesante la valigia dell'emigrante", la mitica in cartone (sostituita dal trolley ultra light) rappresenta il simbolo della massiccia migrazione prima di braccia oggi di cervelli in fuga per trovare migliori opportunità di lavoro e stipendi più alti, andando a vivere dove competenze e meriti sono valorizzati. "C'è un po' di terra del mio villaggio, per non restare solo in viaggio… un vestito, un pane, un frutto, e questo è tutto" nella valigia, fedele compagna di viaggio dell'emigrante nei suoi spostamenti dai più vicini a quelli più lontani: Milano, Torino, Nord Italia, Svizzera, Francia, Germania, fino alle Americhe e poi con la globalizzazione, il mondo intero. La valigia è l'emblema che racchiude l'umanità emigrante per motivi più disparati, ma in primis il lavoro, fonte di sostentamento destinata a contribuire al progresso e alla civiltà dei popoli.

Al 10° anniversario della Festa dell'Emigrante a Canosa di Puglia(BT) in corso Garibaldi, organizzata dalla Compagnia "Ideateatro '89" diretta da Fernando Forino c'erano i rappresentanti delle istituzioni: il presidente della Provincia Barletta Andria Trani Francesco Ventola, l'assessore provinciale alle pubblica istruzione e alle politiche del lavoro Giovanni Patruno, il sindaco di Canosa Ernesto La Salvia, il vice sindaco Pietro Basile, l'assessore allo sport Gianni Quinto, i consiglieri comunali Giuseppe Diaferio e Saverio Di Nunno nella duplice veste anche di direttore artistico della manifestazione, il presidente di Puglia Imperiale Michele Marcovecchio, per l'Associazione Internazionale Pugliesi nel Mondo il presidente nazionale Giuseppe Cuscito con i coordinatori di Torino Vincenzo Paganelli, Giuseppe Galassi e Fabrizio Perna, per il Comitato San Sabino di Milano Gaetano Prisciandaro, per l'Associazione Il Ponte di Torino Pasquale Valente e tutta la sua equipe molto affiatata che è salita in blocco sul palco, per il Comitato di Quartiere "Don Peppino Pinnelli" il presidente Lorenzo Daigoro Ardito ed il suo vice Riccardo Palmieri e poi la vicaria Maddalena Giaschi per l'Istituto Comprensivo "Bovio Mazzini" per premiare Adriano Loconte addestratore di falchi per la sua partecipazione al corteo storico "Calendimaggio".

Ad assistere allo spettacolo per i due lustri della Festa dell'Emigrante c'era il pubblico delle grandi occasioni che ha applaudito a lungo i suoi protagonisti: i ballerini della Scuola di Danza "Etoile" di Patrizia Mucci e del Dance Studio Damiano con Gianni e Milena in splendida forma; il poeta dialettale Savino Losmargiasso(88 anni) che ha pizzicato le corde della commozione con la recita della poesia a tema "L'emigrante" - Percorso storico de nu uagnàune du Sud - dedicata al compianto canosino Sabino Basile; il cantastorie Giampolo Sardella di ritorno dall'Anfiteatro Mediterraneo di Bisceglie(BT) dopo l'esibizione con Rocco Papaleo in "Meridionando"; e poi, l'ospite famoso della serata il cabarettista Gianni Ciardo(64enne) che con la sua verve comica e sottile ironia ha punzecchiato gli amministratori locali e qualche spettatore delle prime file calamitando le attenzioni di tutti i presenti sorridenti e felici per quanto proposto dall'artista barese.

Mariella Cafagna, Dayana Sorrenti, Angela Gala e dietro le quinte da Raffaella Muriglio e Daniela Barbarossa insieme ai componenti dalla Compagnia "Ideateatro '89" hanno accompagnato in scena Fernando Forino che al termine dello spettacolo ha ringraziato e salutato gli intervenuti: """ e tutti coloro che hanno condiviso con noi il decimo anniversario della festa dell'emigrante. Anche quest'anno abbiamo vissuto una serata bellissima, intensa ed emozionante. Celebrare i 10 anni della Festa dell'Emigrante è motivo di orgoglio e di onore per tutti noi, e naturalmente uno stimolo a fare sempre di più e meglio. Non è un ringraziamento di rito come di solito si usa fare ma questa sera, in particolar modo, è molto più sentito, più forte. Vorrei ringraziare il comitato di quartiere Don Peppino Pinnelli per la collaborazione, i ballerini delle scuole di danza canosine, gli ospiti ma sopratutto gli amici delle associazioni di Milano e Torino che non hanno fatto mancare la loro presenza, segno evidente di un rapporto ormai consolidato che va oltre le esibizioni scialbe o eccellenti che possono avvenire su di un palco. Ringrazio ancora per i complimenti che continuano ad arrivare sulla commedia "U Gattereul", la più bella finora portata in scena, sia per qualità che per i contenuti. Non amiamo autocelebrarci o cantarcela o suonarcela da soli, è una debolezza che non ci appartiene. ma siamo orgogliosi del fatto che ancora oggi ci giungono questi apprezzamenti. La nostra promessa è di continuare su questa strada tentando di fare ancora meglio sul palco, non so se ci riusciremo, ma sicuramente non venderemo mai la nostra dignità per tentare di riuscirci. Ciò che unisce Ideateatro'89 oggi più che mai è solo passione vera senza frustrazioni, invidie e ricerca ossessiva di successi, a tutti i costi mantenendo in vita la nostra dignità di uomini prima e di "attori" dopo. Buone vacanze a tutti e arrivederci alla prossima edizione!""".

La decima Festa dell'Emigrante un'altra tappa importante per unire e annullare le distanze geografiche attraverso la condivisione, la partecipazione, il dialogo e lo scambio di idee, nel segno delle tradizioni che appartengono al passato ma che ancora resistono in un clima gioioso "jalzème li becchìre e vevôme tùtte le mmìre" per salutare e abbracciare tutti i concittadini che per svariati motivi hanno lasciato Canosa e sono tornati per trascorrere le meritate vacanze.
Bartolo Carbone

Le foto sono di Luigi Barbarossa
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