Trani carcere
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Sindacati

Dispositivi di Protezione individuale per la Polizia Penitenziaria

La richiesta dell'OSAPP ai Prefetti della Puglia e ad Emiliano

L'OSAPP, Organizzazione Sindacale Autonoma di Polizia Penitenziaria, quale sindacato maggiormente rappresentativo di categoria, con una lettera a firma del segretario regionale Puglia, Nicola Di Nicoli si rivolge ai Prefetti delle Province di Bari, BAT, Foggia, Brindisi Lecce e Taranto e al Presidente della Regione Puglia per chiedere e sensibilizzare le autorità destinatarie della missiva, ognuno per la propria competenza istituzionale, di adoperarsi verso gli organi preposti, affinché il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio in Puglia, sia dotato di una immediata fornitura individuale di mascherine e igienizzante per le mani al fine di svolgere in sicurezza i propri compiti istituzionali.

"Come previsto dai vari Decreti e dalle Ordinanze Regionali, volte a contenere il possibile contagio da corona virus trasmissibile in ambienti come il carcere - scrive il segretario regionale Di Nicoli - dove allo stato dei fatti non risulterebbero ancora adottare tutte le precauzioni imposte per la prevenzione ed evitare il contagio. Derivativamente anche all'interno degli istituti penitenziari vigono gli obblighi per il contenimento del COVID-19. Tuttavia, pur comprendendo i timidi sforzi fatti dall'Amministrazione Penitenziaria nell'approvvigionamento dei kit completi, probabilmente dovute a difficoltà produttive aziendali Italiane e blocchi esteri, in questo momento di grande emergenza, non solo nazionale, serve ben altro per difenderci oltre le regole imposte e alla responsabilità soggettiva delle persone, al riguardo si evidenzia alle Autorità destinatarie della missiva che il personale di Polizia Penitenziaria è istituzionalmente a contatto con la popolazione detenuta, per cui essendoci una condizione di promiscuità, dovuta a spazi limitati e spesso angusti, specialmente in strutture che risalgono a molti decenni or sono, qui infatti non può essere rispettato lo standard di metro di distanza, la così detta distanza sociale o di sicurezza dall'utenza, mettendo in serio pericolo la propria e l'altrui incolumità."

"In assenza di quanto richiesto,- continua il segretario regionale OSAPP - come già come fatto dalla Segreteria Generale con nota del 16 marzo, trasmessa alla Procura della Repubblica di Foggia, saremo costretti a investire e denunciare nell'immediatezza di eventuali contagi anche alle restanti all'Autorità Giudiziaria competente, per le identiche condizioni che si registrano negli altri Istituti penitenziari del Territorio Nazionale. In attesa di immediati e urgentissimi riscontri, finalizzati alla salvaguardia della salute sia dei Poliziotti Penitenziari, dei propri cari e quella della tutela pubblica, tra l'altro si chiede agli organi di Governo, che tutti i Poliziotti Penitenziari vengano sottoposti a continui monitoraggi e controlli sanitari come da direttive governative e protocolli vigenti stipulati tra ASL e Amministrazione Penitenziaria, in particolare quelli impiegati nel servizio piantonamenti presso i luoghi esterni di cura nelle corsie e a coloro i quali svolgono servizio nelle infermerie e Centri Clinici degli Istituti Penitenziari nei restanti Servizi della Regione Puglia, compreso il personale appartenenti ai Nuclei Operativi che effettua i servizi delle traduzioni di detenuti."

"Si sottolinea alle Autorità e, come si apprende dagli stessi organi di stampa e dai bollettini quotidiani della stessa Protezione Civile conclude il segretario Nicola Di Nicoli - che in molti comuni della regione ci sono contagi da Covid19 e forse anche qualcuno in qualche istituto penitenziario della Puglia, al riguardo si evidenzia che nell'intera Regione Puglia sono presenti nelle diverse strutture quale Bari – Lecce Foggia- Taranto- Brindisi Bari .Trani – San Severo- Lucera – Altamura superiore alle 3 mila persone detenute, strutture tutte sovraffollate e quindi meritevole di essere rafforzati per scongiurare situazioni pregiudizievoli alla sicurezza pubblica. Infatti nel preambolo del DPCM 4 marzo 2020 si legge che si è:' ritenuto necessario disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e delle misure attuative del D.L 23.02.2020 n. 6 da applicare in modo uniforme a tutto il territorio nazionale nonché a individuare ulteriore misure ...' Tuttavia a questa organizzazione sindacale non risulta essere cosi all'interno degli istituti penitenziari. Per le suesposte ragioni si chiede: alle Autorità destinatarie della missiva di voler verificare quanto sin qui evidenziato sulle corrette attuazioni delle misure governative in ambito penitenziario in quanto la loro elusione si riflette sul lavoro faticosamente attivato nel contesto esterno".
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