Trasferimenti  docenti
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Scuola e Lavoro

Buona Scuola:evitare esodi di massa

Pisicchio riceve docenti

"Valutare la concreta opportunità di attivare con i sindacati e la Regione Puglia, e di concerto con l'Ufficio Scolastico Regionale, delle deroghe per evitare in extremis questo trasferimento di massa. Noi saremo sempre al fianco di chi legittimamente manifesta per far valere i propri diritti". Lo dichiara il presidente della VI Commissione Scuola e consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Alfonso Pisicchio, che questa mattina, nell'ambito della manifestazione unitaria in corso a Bari, Catania, Palermo e Potenza, ha nuovamente incontrato e ricevuto nel palazzo del Consiglio Regionale una delegazione dei "Nastrini Rossi". Si tratta dei circa 6mila docenti pugliesi che per effetto della riforma de 'La Buona Scuola' si vedranno assegnate cattedre nel resto d'Italia, soprattutto con destinazione al Nord. Su questo tema Pisicchio ha ottenuto a luglio scorso l'approvazione all'unanimità dal Consiglio regionale della Puglia di una mozione che impegna il governo regionale a portare la vicenda nella conferenza permanente Stato-Regioni. Inoltre, ha recentemente lanciato un appello a tutti i Comuni pugliesi: approvare la stessa mozione nei consigli comunali e sensibilizzare i sindaci a indossare ai polsi dei nastrini rossi.

"Negli occhi di queste donne e di questi uomini - spiega Pisicchio - c'è la passione per il proprio lavoro, ma anche per la propria Terra di Puglia che non vogliono abbandonare. Perché non siamo in presenza di una mera protesta occupazionale, ma di una questione che riguarda diversi aspetti con inevitabili effetti sociali. Questi docenti rischiano di dover lasciare i propri affetti e di sostenere costi maggiori per i trasferimenti. Non sono pacchi postali, ma risorse umane e professionali che possono essere valorizzate nelle scuole pugliesi". "Dispiace molto - conclude Pisicchio - che in queste ore i nostri docenti di tutto il Sud d'Italia siano stati offesi sui social perché, a detta di qualcuno, linguisticamente inadeguati. Sono attacchi razzisti basati su luoghi comuni ormai superati".
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