Fiera San Nicola Natale  Bari
Fiera San Nicola Natale Bari
Sindacati

Bari: Il villaggio di San Nicola in Fiera svuota la città

Il mondo del piccolo commercio in subbuglio

Un evento gratuito che, ovviamente, attira migliaia di visitatori e di avventori "sottratti" alla città di Bari. Si tratta di un'altra di quelle iniziative nate al di fuori di qualunque forma di concertazione con i piccoli commercianti baresi che si dicono completamente estraniati dalla programmazione e per nulla rappresentati da quelle Associazioni che, in realtà, stando anche ai numeri ufficiali della Camera di Commercio, rappresentano una percentuale quasi insignificante ma di fatto "gestiscono" l'intero comparto senza minime forme di concertazione, come invece prevede la vigente normativa specie quando si tratta di utilizzare denaro pubblico, come appunto avviene deliberatamente proprio negli Enti quale, ad esempio, la stessa Camera quindi, fondi che sono direttamente riconducibili alle imprese iscritte che dovrebbero essere esse stesse a decidere finalità e soprattutto i "beneficiari" di tali fondi che non possono essere sempre gli stessi soggetti giuridici, sovente in palese conflitto di interessi.

In questi giorni, in queste ore, a Bari si parla diffusamente proprio di un evento inserito in un contesto pubblico ma che pare non porti beneficio alcuno al piccolo commercio anzi starebbe svuotando la città, privando, conseguentemente, l'animazione urbana che dovrebbe portare beneficio alle piccole imprese che soffrono nella totale indifferenza istituzionale e del mondo policolluso. Ma di cosa si tratta? Nella sua presentazione il "Villaggio" rappresenterebbe un borgo multietnico, ludico e didattico, in cui adulti e bambini hanno la possibilità di conoscere e respirare la storia di San Nicola confrontandosi con le tradizioni dei Paesi che più lo amano e lo venerano, ma anche di tutti quei popoli stranieri che il Santo Patrono di Bari ci ha insegnato ad amare e accettare. Un palese "sfruttamento" della figura del Santo che avrebbe dovuto portare beneficio all'intero tessuto sociale ma soprattutto economico della città di Bari ma che invece, proprio come accade per gli ipermercati, mira ad incubare sacche di persone sottratte proprio alla vivibilità del centro urbano lasciando peraltro le periferie ancor più sguarnite ed isolate. Cibo a volontà, scintillanti luci di Natale, musiche meravigliose e profumi invitanti. Insomma, un altro vero e proprio "ipermercato" messo su "sfruttando" la figura di San Nicola che non è per nulla acclarato avesse potuto gradire tutto questo e tutto questo "sfruttamento". Sta di fatto che una volta entrati nel mondo magico non se ne esce più. Un vero e proprio disincentivo allo shopping natalizio con intere famiglie, arrivate anche in pullman da altre città, riversate nel contenitore magico ad ammirare mostre, installazioni artistiche, laboratori educativi, incontri, percorsi enogastronomici della tradizione popolare italiana e internazionale, racconti di popoli e di genti del Mediterraneo, attività culturali ed eventi di spettacolo. Tutto sottratto alla vita della città, del suo cuore pulsante, della sua identità. Con quale programmazione? Con quale finalità? Con quali strumenti organizzativi e con quali regimi di autorizzazioni, anche alle vendite, si sta svolgendo tutto questo? A nessuno è dato saperlo. Pare che si sia consumato tutto nelle solite stanze chiuse, senza alcun coinvolgimento reale né delle realtà associative presenti sul territorio né tantomento dei commercianti, malati e resistenti, almeno quelli che non sono già commercialmente morti.

Poiché, alla guida della macchina ci sono sempre gli stessi personaggi verrebbe da chiedersi: ma se con tutto questo e nonostante tutto ciò la città di Bari langue e prosegue nel suo declino commerciale, economico e sociale non sarà forse a causa della rotta sbagliata seguita dai timonieri incalliti? Se con questa enorme mole di finanziamenti pubblici utilizzati a iosa non si riesce, non si è riuscito a dare un volto e respiro al commercio storico barese non sarà forse il caso di prendere atto del fallimento e tirare i remi in barca? Queste domande, a Bari, sono vietate ma forse qualcuno dovrebbe iniziare a formularle per se stessi e per il sistema che "ruota" attorno al cerchio magico. Chissà se San Nicola sarebbe contento di vedere morire ogni giorno di più la città più commerciale del mondo qual era e quella con più potenzialità di crescita e di sviluppo oltre che di Progresso. Cosa resterà? Forse solo un villaggio fantastico dove non si riuscirà più a distinguere la fantasia dalla realtà salvo i personaggi cotonati che anche in quel mondo magico e virtuale resteranno sempre gli stessi, sempre più grassi, proprio come il panciuto babbo natale della Coca Cola, sempre più coca e sempre più "cola".
Savino Montaruli - UNIMPRESA-UNIONECOMMERCIO – Imprese per le città
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