Giovanna Giorgio
Giovanna Giorgio
Vita di città

Addio all’amica Giovanna Giorgio

Nastro nero sul fiore di mimosa

Quando l'età volge al traguardo di maturità dei 50 anni, la vita ricomincia in un nuovo ciclo della vita. Ma a volte il male affligge le membra, lo spirito e l'esistenza. E se il male è impietoso nella fragilità umana, trafigge e arresta i passi, il battito del cuore ed il respiro. È avvenuto questo dolore che ha travalicato la resistenza e la speranza di Giovanna Giorgio, Docente scolastica e Avvocato del prestigioso Foro di Trani, come il suo caro marito Michele Pizzuto. Infatti il saluto dell'Addio, dopo quello della Famiglia è stato offerto dai suoi colleghi in toga dell'Ordine Forense e dal mondo della Scuola, del Liceo "E. Fermi" e dell'IISS "L. Einaudi" di Canosa di Puglia(BT) con Dirigenti, Docenti e Studenti, che hanno conosciuto la sua cattedra di Docente. Era l'8 Marzo, il giorno della Festa della Donna quando il suo battito si è arrestato, quando la sua mano di madre ha lasciato la figlia Flavia, studentessa liceale, ha lasciato il marito Michele, ha lasciato la casa per farsi preghiera in due mani davanti alla Misericordia di Dio e al Cuore Trafitto della Madre di Gesù, che rivive in questo tempo il Mistero dei Sette Dolori. Davanti alla sua salma con i familiari e gli amici è stata offerta in preghiera una pagina dei Sette Dolori di Maria SS., cui si unisce il Dolore letale che ha trafitto il suo cuore di Donna raffinata, di madre affettuosa, di moglie dolce e sensibile, di Professionista diligente e scrupolosa, di Credente umana ed eterna.

"Non ci sono parole a colmare il vuoto umano", ha evocato Mons. Felice Bacco durante la messa esequiale di questo pomeriggio concelebrata con il diacono Michele Allegro nella Basilica Cattedrale di San Sabino, gremita di gente in lacrime e compartecipe al dolore della famiglia. E la fiducia e la fede era accolta dalla Croce abbracciata da Giovanna, che rientrando dalle reiterate terapie di lotta al male, soleva dire sue semplici parole al disagio causato: "scusa, grazie!".
Diciamo noi "Scusa, Giovanna!" per non essere stati più vicino nel tempo del Dolore.
Diciamo noi "Grazie, Giovanna!" per le tue opere, per la tua testimonianza della Croce.
Uniti in terra e in cielo, con il nastro nero sul fiore della mimosa, ma con il cero acceso della Fede, "nell'egregia corrispondenza di amorosi sensi", Ti affidiamo alla Misericordia di Dio. «Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi" (Sap. 1. 13).
Dio piange, come ha pianto suo Figlio Gesù per amore e in cielo oggi ti sorride nel regno dei Beati, nella Luce dell'Eternità.
E così sia!
Maestro Peppino Di Nunno, a nome di tutta la Redazione di Canosaweb, esprime le sentite condoglianze allle famiglie Pizzuto e Giorgio
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