Una nuova pubblicazione su Canosa e Fondazione Archeologica Canosina

Luigi Di Gioia è l'autore

lunedì 27 luglio 2020 18.19
E' uscita una nuova pubblicazione su Canosa di Puglia e sulla Fondazione Archeologica Canosina. Il titolo è "La Fondazione Archeologica Canosina e la valorizzazione del patrimonio culturale di Canosa di Puglia. Dal modello di gestione alle prospettive di sviluppo" per Independently published. L'autore è il canosino Luigi Di Gioia(45 anni) che attualmente vive a Trani (BT), ed opera in Puglia da oltre venti anni nel settore della gestione e valorizzazione dei beni culturali, con cooperative e aziende private, associazioni e enti del Terzo settore, a stretto contatto con gli Enti pubblici, occupandosi anche di formazione ed educazione al patrimonio culturale con Istituti scolastici ed Enti di formazione. Ha conseguito diversi titoli accademici e formativi, tra cui una laurea magistrale in Management dei Beni Culturali presso l'Università di Macerata, una laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, un diploma universitario in Operatore dei Beni Culturali presso l'Università di Bari, un master del FSE attuato dalla Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna di Pisa presso il Pastis di Brindisi in Turismo e Beni Culturali

Nel libro, l'autore Luigi Di Gioia affronta il tema della valorizzazione del patrimonio culturale, attualmente molto dibattuto. Tra gli aspetti più interessanti e complessi della valorizzazione vi è certamente quello legato alle forme di gestione. La peculiarità del patrimonio culturale italiano sta nella capillarità della sua diffusione, nella sua parcellizzazione tra diversi enti proprietari (Stato, Enti locali, privati, Chiesa, ecc.), risultando una 'eredità' straordinaria e complessa che richiede formule innovative di gestione. Da più parti è stato evidenziato che la gestione di questa 'eredità' non può essere più solo ed esclusivamente in mano allo Stato e alle strutture pubbliche, pertanto il dibattito sulle modalità di gestione dei beni culturali fa emergere la necessità di un'alleanza tra pubblico e privato, tra istituzioni e società civile. Questa tesi, in 'Gestione e organizzazione delle aziende culturali' del corso di Laurea Magistrale in 'Management dei Beni Culturali', discussa il 13 novembre 2018 presso l'Università di Macerata, analizza un case study inerente una realtà locale in Puglia, impegnata da diversi anni nella gestione dell'ingente patrimonio culturale e archeologico di Canosa di Puglia (BT), in un interessante connubio tra istituzioni e cittadini: la Fondazione Archeologica Canosina.

È stato necessario partire dalla conoscenza del sistema legislativo vigente in materia di valorizzazione dei beni culturali, dalla definizione dei ruoli degli attori coinvolti (Stato, Regioni, Enti locali e soggetti privati), dalla necessaria analisi dei modelli di governance e dei rapporti di cooperazione tra pubblico e privato, evidenziando infine il ruolo del Terzo settore e, in particolar modo, delle fondazioni di partecipazione, anche attraverso la descrizione di alcuni casi esemplari. Condividendo l'idea che la forma giuridica della fondazione di partecipazione possa essere uno strumento utile per definire un'alleanza tra pubblico e società civile, specialmente nei contesti locali e periferici, il presente lavoro, attraverso la raccolta di materiali bibliografici, testi, documenti e materiali d'archivio, nonché di dati e informazioni utili all'analisi dell'organizzazione interna della Fondazione Archeologica Canosina e del sistema di gestione del patrimonio culturale ad esso affidato, vuole dare un contributo, attraverso proposte migliorative, per meglio indirizzare le energie, l'entusiasmo e le capacità di una comunità locale verso la definizione di un modello virtuoso di governance come premessa per la creazione di un museo/territorio e di nuove strategie di marketing.