Le organizzazioni criminali e il controllo del territorio

Diramata la relazione per il primo semestre 2021 della Direzione Investigativa Antimafia

giovedì 7 aprile 2022 12.47
É stata pubblicata la Relazione sull'attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre del 2021, presentata al Parlamento dal Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. Il documento è stato redatto dalla DIA, inquadrata all'interno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ed è stato coordinato con il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale. L'analisi sull'andamento della delittuosità riferita al primo semestre 2021, che permane connotato dal perdurare della pandemia da Covid-19, continua a mostrare come le organizzazioni criminali si stanno muovendo secondo una strategia tesa a consolidare il controllo del territorio. Quest'ultimo fattore è ritenuto, infatti, elemento fondamentale per la loro stessa sopravvivenza e condizione imprescindibile per qualsiasi strategia criminale di accumulo di ricchezza. L'immediata disponibilità dei capitali illecitamente acquisiti dalle mafie potrebbe incidere, mediante le attività di riciclaggio, sulla capacità dei sodalizi di inquinare l'economia e di infiltrare la pubblica amministrazione per intercettare le risorse pubbliche immesse nel ciclo produttivo.

Il tema della penetrazione delle mafie nella provincia Barletta Andria Trani è stato affrontato il 26 giugno 2021 in occasione di un incontro pubblico promosso dalla presidenza del Consiglio comunale di Bisceglie. Al convegno hanno partecipato il Procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti, il sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia Giuseppe Gatti, nonché l'arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Mons. Leonardo D'Ascenzo. Tracciando le coordinate di un fenomeno criminale che si coniuga con quello delle limitrofe organizzazioni criminali baresi, foggiane e cerignolane sarebbe emerso come le mafie autoctone tendano a depauperare e a depredare il territorio portando alle estreme conseguenze la connotazione lucrativa delle mafie baresi. La complessità delle dinamiche delinquenziali mafiose e di quelle della malavita comune, nonché la percezione della potenziale permeabilità della cosa pubblica da parte della criminalità organizzata sarebbero alla base della decisione di insediare nel territorio la Questura ad Andria, il Comando provinciale dei Carabinieri a Trani e il Comando provinciale della Guardia di finanza a Barletta – la cui cerimonia di inaugurazione si è tenuta il 27 luglio 2021 alla presenza del Ministro dell'Interno, del Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, del Comandante Generale dell'Arma dei carabinieri e del Comandante Generale della Guardia di finanza. Al fine di prevenire e bloccare le effervescenze operative e gli insaziabili "appetiti" della criminalità organizzata su questa particolare area geografica i riflettori sono puntati sull'eccellenza del tessuto economico-produttivo a rischio di ripercussioni negative anche a seguito dell'emergenza da COVID-19. Sotto questo profilo permangono, anche nel semestre, le criticità connesse alla zona litoranea Margherita di Savoia - Barletta - Trani - Bisceglie, dove insistono le prevalenti attività turistiche e di ristorazione, nonché quelle legate all'entroterra rurale della provincia gravato da una forte incidenza di reati predatori, danneggiamenti ed estorsioni che affliggono soprattutto il settore agricolo. In quest'ultimo ambito il fenomeno della micro e macro criminalità è divenuto pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori stante la consumazione dei crimini con l'intimidazione ed il ricatto. A tale campanello d'allarme si aggiunge, altresì, quello relativo al pericolo della pervicace interferenza della criminalità nell' impiego distorto dei fondi europei.