Stilus Magistri

La Polizia Locale festeggia il Patrono San Sebastiano

Riscoperta la Lettera Apostolica di PIO XII del 1957

Il 20 Gennaio ricorre la memoria liturgica di San Sebastiano, proclamato Patrono dei "Vigili Urbani" con Lettera Apostolica del 3 Maggio 1957. La POLIZIA LOCALE festeggia con spiritualità laica e religiosa il Patrono nelle radici storiche, culturali e spirituali. Abbiamo inteso riscoprire i testi in latino del documento ritrovato dagli ACTA APOSTOLICAE SEDIS e tradotto in italiano da Padre Gerardo Cioffari, Docente presso la Facoltà Teologica Pugliese di Bari e Storico della Basilica di San Nicola di Bari. Alleghiamo l'immagine di San Sebastiano, opera datata al 1457-59 dell'artista Andrea Mantegna custodita presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il Mantegna, sepolto nella Basilica di Mantova, fu l'autore di tre dipinti di San Sebastiano, custoditi nel Louvre di Parigi, nel Museo di Storia dell'Arte di Vienna e presso la Ca' d'Oro a Venezia.
Il dipinto del Mantegna
Nell'opera del Mantegna, custodita a Vienna, San Sebastiano è rappresentato con l'aureola di santità, seminudo e trafitto dalle frecce del martirio, legato ad una colonna di un monumento romano in rovina, mentre si intravede sullo sfondo la città di Verona. Il corpo del giovane è raffigurato con sembianze di una statua greca negli studi classici dell'autore, che firma l'opera in greco sul pilastro a destra: TO.EPΓON.TOY.ANΔPEΟY, "Opera di Andrea".
Il dies natalis di San Sebastiano
Nell'agiografia, Sebastiano, come attesta il Vescovo Sant'Ambrogio, nacque nel 263 ca. a Narbonne nella Francia Meridionale da padre di Narbona e da madre milanese, da cui fu educato alla fede cristiana. La famiglia ebbe sede a Milano nella crescita di Sebastiano che nel 270 di trasferì a Roma divenendo per le sue doti Tribuno della prima coorte imperiale. Professo cristiano fu martire a 32 anni nel 304 ca. sotto l'Imperatore Diocleziano, nel "campus" del Colle Palatino, colpito seminudo dalle frecce del martirio, legato ad una colonna romana e fustigato a morte nel doppio martirio nel dies natalis del 20 gennaio. Fu deposto dal suo sepolcro "ad Catacumbas" sulla Via Appia nelle Catacombe che ne prenderanno il nome. Sant'Ambrogio, proclamato Vescovo di Milano, Ambrosius Mediolanensis Episcopus, il 7 Dicembre dell'anno 374, nell'omelia sul Salmo 118 di Davide (in Psalmum David CXVIII) scrive gli ACTA Sancti Sebastiani Martyris con le note storiche dei Cap. I e II che riportano le origini, le virtù ed il martirio.
Così scrive il Vescovo Ambrogio: "Sebastianus vir Christianissimus Mediolanensium a partibus eruditus civis vero Narbonensis". Nella città francese di origine, Narbonne, sorge "l'Eglise Saint Sébastien" eretta tra il 1436 e il 1451 sul sito "du lieu présumé de la maison natale de saint Sébastien, que l'on dit être né à Narbonne". Ma la famiglia si trasferì a Milano sede della sua crescita e formazione cristiana.

Gli ACTA di Sant'Ambrogio descrivono il suo ruolo di militare "principatum ei primae cohortis" e le sue doti: "Erat enim, vir totius prudentiae, in sermone verax, in judicio iustus, in consilio providus, in commisso fidelis, in interventu strenuus, in bonitate conspicuus, in universa morum honestate praeclarus" (Era infatti un uomo di così grande saggezza, sincero nel discorso, giusto nel giudizio, provvido nel consiglio, fedele nell'impresa, coraggioso nell'intervento, ben visibile nella bontà, illustre nella totale onestà dei costumi).
Era un vero cristiano (erat enim verus Dei cultor). Venerato a Roma e in molti luoghi, anche in Oriente, con tre Comuni italiani intitolati a San Sebastiano, è stato raffigurato da molti artisti e da Michelangelo nel "Giudizio Universale" ed è riconosciuto Patrono della Polizia Municipale e degli arcieri. Il dies natalis del Santo, giorno del martirio (qui passus est) è datato al giorno decimoterzo alle Calende di Febbraio, XIII Kalendas Februarii, che corrisponde al 20 Gennaio.

Lettera Apostolica di Papa PIO XII
A perpetua memoria dell'evento. Tra gli illustri martiri di Cristo i soldati, per la loro religiosità e il loro attaccamento al dovere, occupano un posto principale presso i fedeli. Tra questi, al tempo dell'Imperatore Diocleziano, come si tramanda, San Sebastiano, che fu capo della coorte pretoriana, eccelle ed è venerato con grandissima devozione. Fedele all'imperatore, e ancor più a Cristo, Sebastiano al fine di aiutare di nascosto e favorire i cristiani subì, come dice la tradizione, un doppio glorioso martirio la cui memoria è rimasta negli animi dei fedeli ed è stata raffigurata nelle opere d'arte, ed ancora oggi è devotamente celebrata e splendidamente rifulge. Inoltre, a lui si sono consacrate come a loro patrono innumerevoli associazioni sia militari che civili, spinte dal suo esempio e animate saggiamente da cristiane virtù. Noi quindi, volendo seguire le orme dei Pontefici Romani nostri predecessori, affinché i suddetti Vigili Urbani addetti al mantenimento dell'ordine pubblico possano espletare fedelmente ed in uno spirito di religiosità cristiana il loro compito, riteniamo di soddisfare volentieri le suddette richieste.
Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum Sanctum Sebastianum, Martyrem, omnium ex Italia urbani ordinis Custodum, quos Italico sermone « Vigili Urbani » vocant, Caelestem apud Deum Patronum, omnibus adiectis honoribus ac privilegiis liturgicis, praecipuis coetuum Patronis rite competentibus, facimus, constituimus ac declaramus.
Per la pienezza della Nostra potestà Apostolica, in virtù di questo scritto e per sempre facciamo, costituiamo e dichiariamo San Sebastiano Martire Celeste Patrono presso Dio di tutti quei Custodi dell'ordine pubblico detti in lingua italiana «Vigili Urbani», con tutti gli annessi onori e privilegi liturgici che competono alle associazioni che lo hanno come Patrono.

Datum Romae apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die III mensis Maii, anno MDCCCCLVII, Pontificatus Nostri undevicesimo.
Dato a Roma presso San Pietro, con l'impressione dell'anello del Pescatore, il giorno 3 del mese di maggio, dell'anno 1957, diciannovesimo del Nostro Pontificato.

Ricerche storiche ed opera a cura del maestro Giuseppe Di Nunno
di Canosa di Puglia. 20 Gennaio A. D. 2017
Patrocinio del Comune di Canosa di Puglia - Assessorato alla Cultura
L'opera è stata trasmessa e condivisa dal Comune di Barletta con attestato del Sindaco Dott. Pasquale Cascella, del Comune di Andria, del Comune di Bari e dell'Arcivescovado, del Sindaco Michele Patruno del Comune di Spinazzola, dove il Santo è Patrono della Città con la Chiesa omonima di San Sebastiano, del Comando della Polizia Locale di Corato nel legame del Vice Comandante dott. Giuseppe Loiodice, già Comandante della Polizia Municipale di Canosa e artefice del dipinto su tavola di San Sebastiano custodito presso il Comando di Canosa.
La condivisione è stata estesa anche al Comune di Roma presso le Catacombe di San Sebastiano, al Comando della Polizia Locale di Milano, al Comune di Pederobba TV).
Ringraziamo il Comune di Canosa di Puglia, nella figura del Sindaco Dott. Ernesto La Salvia, il Vice Sindaco Piscitelli, vivamente partecipe al Progetto volontario "Patroni caelestes pro Italis Militibus" e l'Assessorato alla Cultura per il Patrocinio ed in particolare il Comandante di Canosa, Dott. Francesco Capogna per la viva sensibilità ed il Cappellano Don Vito Zinfollino che celebrerà la Santa Messa alle ore 18,00 presso la Parrocchia di Santa Teresa.
Nel 60° Anniversario della Lettera Apostolica del 1957.
Auguri!
Ob amorem patriae

Maestro Peppino Di Nunno
San SebastianoSan SebastianoSan Sebastiano retro dipintoStemma Comune di Canosa di Puglia
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