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Settore pataticolo:pressing per gli interventi a favore

L'Abbate (M5S) chiede conto al ministro Martina

Il settore pataticolo pugliese sta vivendo un'annata davvero critica nonostante sia partita con attese e speranze elevate. Una situazione aggravata da strategie commerciali attuate dalla Grande Distribuzione Organizzata che, come denuncia Unapa (Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di Patate), generano fenomeni speculativi preferendo l'acquisto di patate francesi raccolte e congelate 7 mesi prima alle eccellenze della produzione nazionale. Uno scenario che il mondo politico dovrebbe fronteggiare mettendo in atto misure e strumenti utili al comparto e funzionali ad un suo sviluppo ma che, sinora, sembra siano rimasti solamente sulla carta. Lo scorso 22 marzo, la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione conclusiva di dibattito che impegnava il Governo ad attuare tutta una serie di interventi per il settore pataticolo. Trascorsi oltre tre mesi, il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, ha presentato una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per chiedere conto degli sviluppi. Rilevanti i numeri del settore sia in termini di coltivatori, oltre 50.000, sia di superficie investita, oltre 55.000 ettari, mentre la produzione lorda vendibile è di circa 800 milioni di euro per le patate da consumo e circa 100 milioni di euro per quelle da industria. "È dal 2012 che gli agricoltori vengono ingannati con un piano nazionale per il settore pataticolo mai attuato - dichiara Giuseppe L'Abbate (M5S) - Ci sembra doveroso, dunque, che vengano date loro risposte sul relativo finanziamento di circa 3 milioni di euro previsto per le azioni del piano, sulle iniziative che il Governo ha assunto per rafforzare i rapporti di filiera attraverso il riconoscimento di A.O.P. (Associazioni di Organizzazioni di Produttori) nazionali previste dal regolamento Ue n. 1308/2013, su quali ulteriori misure il ministro Martina ha messo in campo in relazione agli altri impegni contenuti nella risoluzione approvata alla Camera. Infine - conclude il deputato pugliese 5 Stelle - abbiamo chiesto se siano giunte al Ministero delle Politiche Agricole richieste per la costituzione di una CUN (Commissione Unica Nazionale) per il settore pataticolo come previsto dalla legge 91/2015 grazie ad un mio emendamento".

Diversi gli impegni conferiti al Governo con la risoluzione approvata nel marzo scorso. Dalla lotta alle principali problematiche fitosanitarie della patata e alle fisiopatie allo sviluppo di uno specifico progetto di ricerca genetica, dall'adozione di iniziative volte a promuovere e incentivare l'adozione da parte degli operatori di innovazioni tecnologiche nella gestione agronomica della coltura capaci di aumentare le rese, la redditività e la sostenibilità di una produzione di altissima qualità attraverso la validazione scientifica ed aziendale all'attivazione di programmi colturali dedicati alla produzione di tubero-seme nazionale, dall'adozione di azioni specifiche per la tracciabilità dell'origine della patata con l'impiego della tecnica degli isotopi all'avvio di un programma di informazione al consumatore in materia di sicurezza alimentare, anche con metodo biologico, sino al rinnovo della convenzione con l'Osservatorio economico della patata e allo sviluppo di progetti di ricerca per l'individuazione degli itinerari tecnici più adatti e delle varietà più appropriate alla coltivazione della patata con metodo biologico. Numerose misure che hanno trovato d'accordo le diverse forze presenti in Parlamento ma su cui ora il Governo dovrà dar conto del proprio operato.
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