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Politica

Sanità e Sicurezza, “Meno ragionieri di governo e più senso civico per garantirle”

Ora però è il momento della riflessione, ampia, che parta dall’evento per analizzare responsabilità


"Entrambe sono lacunose e se non fosse per gli operatori, gli uomini e le donne che si prendono cura della salute e della sicurezza di noi cittadini, esponendosi in prima persona e senza per questo arricchirsi, anzi, entrambe verrebbero meno.
Entrambe sono importantissime. La loro garanzia è anche la garanzia di altrettanti diritti eppure su Sanità e Sicurezza si accaniscono e si concentrano i tagli più profondi che vengono inferti dai "ragionieri" di governo, lontani uno spazio incalcolabile dai pronto soccorso assediati, dalle periferie abbandonate e prive di possibilità di controllo, perché, in entrambi i casi, mancano i mezzi, gli uomini, il denaro.
La diffusione della notizia dell'aggressione al sindaco di Canosa, ha sollecitato, prima di tutto, la necessità di manifestargli solidarietà e vicinanza per quanto accaduto. Ora però è il momento della riflessione, ampia, che parta dall'evento per analizzare responsabilità, lacune, disfunzioni. Problemi che spesso sono di natura culturale, che attengono alla mancanza di senso civico che, proprio per questo, deve tornare ad avere importanza, a essere fondamentale.
Perché se è vero che in materia di sicurezza la quantità è importante, non è avendo ciascuno al proprio fianco una guardia, come un angelo custode, che si risolverebbero i problemi. Al massimo si accetterebbe il fallimento completo!
Ripartire e ricominciare dal rispetto, questo, da subito, si potrebbe fare. E lo ha fatto il sindaco di Canosa La Salvia. Con discrezione, senso del dovere e rispetto per i suoi cittadini, poche ore dopo l'aggressione, era già al lavoro. Lo fanno quei medici e quegli infermieri che ogni giorno subiscono intimidazioni; lo fanno gli insegnanti precari da una vita, nei confronti dei loro alunni, ai quali non fanno pesare la loro instabilità professionale; lo fanno gli anziani che dopo una vita di lavoro e fatica rinunciano alla loro pensione per aiutare figli e nipoti; lo fanno i poliziotti e i carabinieri che continuano a lavorare con un bagaglio di ferie che non sanno se e quando potranno godersi.
Tutte queste persone vivono in maniera esemplare, testimoniano con le loro esistenze un antidoto attivo contro la violenza. Certo le istituzioni fanno la loro parte, si installano telecamere per la videosorveglianza e sistemi di allarme, ma questo cura i sintomi, non guarisce, dunque non basta".

Il consigliere regionale Franco Pastore (Misto – PSI)
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