Riconsegnata  l’area archeologica di Giove Toro un tempio
Riconsegnata l’area archeologica di Giove Toro un tempio
Archeologia

Riconsegnata alla città l’area archeologica di Giove Toro un tempio senza il dio della Folgore

Riscaviamo questo tesoro romano e cristiano. Monumenti Nazionali


Esprimiamo il nostro plauso all'acquisizione dell'area archeologica di Giove Toro al patrimonio del Comune di Canosa con la delibera di Consiglio Comunale del 1° febbraio 2013.
Il nostro plauso a quanti hanno sostenuto da diversi anni questo complesso iter, dalle precedenti Amministrazioni a quella attuale con il Sindaco La Salvia e con la diligente e competente figura dell'Assessore prof. Sabino Facciolongo.
Il plauso all'unanimità del Consiglio Comunale, che dà dignità all'Istituzione municipale ed interpreta la coesione della comunità civile canosina, radicata nell'insigne patrimonio dei beni culturali di Principi, Imperatori e Vescovi..
Rimetto alle Istituzioni competenti alcuni suggerimenti rivenienti dal lavoro dei Docenti di Scuola e dalla personale testimonianza sull'area su cui mi affaccio ogni giorno.


• Ho visto dal 1979 questo sito e le mani scavare le sue radici dopo secoli di dimenticanza culturale, nonostante figuri come uno dei sette "Monumenti Nazionali" riconosciuti nel novembre del 1878, dopo l'Unità d'Italia (fonte A.S.C.): "Il Toro, avanzo di opera laterizia, che gli Archeologi dissero essere stato un tempio dedicato a Giove, ed oggi appellasi col detto nome" .

• Ho visto lo scavo della Soprintendenza portare alla luce le radici romane del tempio e gli insediamenti ed un edificio paleocristiano, con il ritrovamento del monogramma del Vescovo Sabino, con i terreni di risulta dello scavo accumularsi sul versante del pendio ad Ovest.

• Ho visto tristemente uno zatterone di cemento armato seppellire le radici del Tempio, impedendo la riscoperta del patrimonio storico cittadino su via Imbriani. Le abitazioni in tufo dell'800 erano ignare, ma oggi noi con l'acquisizione consiliare siamo coscienti di questa eredità.

• Abbiamo visto 'emigrare' nel tempo la statua marmorea del dio della Folgore da Canosa verso la sicura custodia del Museo di Taranto, ma fuori del suo habitat. In futuro sarebbe auspicabile la costruzione di un Antiquarium come in San Leucio, con la "riconsegna" della statua, che a Giove Toro avrà più valore patrimoniale.

• Ho visto un cittadino d'Europa affacciarsi con altri studiosi a visitare in maniera arrangiata il sito archeologico; lo incontrati e mi donò copia del Libro "Roma nell'Età Repubblicana".
Era il prof. dr. Michael H. Crawford, che mi comunicò di una citazione europea del Tempio di Giove Toro in un Convegno all'Università di Oxford. Sono riuscito a contattarlo e sarebbe auspicabile invitarlo a visitare il sito, dopo la sua ricomposizione.
Il prof. Michael Crawford storico, accademico, specializzato in Storia dell'Italica Antica e del Diritto Romano, laureato presso il College di Oxford, ci ha inviato l'anno scorso "all best wishes" e potrebbe inserire nei suoi studi europei la storia del nostro "Giove Toro".

• Ho visto tanti rifiuti gettati in maniera incivile nell'area, tra bottiglie, lattine, cartoni di pizza. Ma questo fenomeno con altri residui di devianza giovanile, continua oggi per l'ignoranza culturale e la diseducazione civile ai nostri tesori, visitati più di ieri da scolaresche di Canosa, da città limitrofe e da forestieri.
Trenta anni fa con la forza vertebrale ho provveduto anche personalmente a rimuovere questi rifiuti.

• Ho visto un progetto di Parco Archeologico, essere discusso in sito ed essere approvato, pagato legittimamente, pur insistendo su un'area non ancora acquisita come pubblica: è un esempio politico-amministrativo da non seguire più in altre situazioni analoghe.

• Ho visto la Fondazione Archeologica Canosina, d'intesa con le competenze, provvedere a ripulire l'area dalle sterpaglie secche e dall'Ailantus infestante, prevenendo incendi e danni ai reperti e alle abitazioni circostanti.

• Abbiamo visto la legittima Passerella pedonale di via Bacone, restituire con l'Amministrazione comunale precedente del Sindaco Francesco Ventola un diritto ai cittadini per la strada pubblica soppressa e costituire un belvedere per i visitatori e le scolaresche. Certamente il belvedere non va insudiciato con gli escrementi dei cani! Abbiamo visto l'area finalmente illuminata e oggi la stessa attende di essere videosorvergliata. La Passerella costituisce ormai per i visitatori una foto da… cartolina!

Ora vediamo il sito insieme, come area comunale e patrimonio cittadino, come indotto di risorsa culturale, turistica, economica.
Vogliate accogliere questo reiterato "Ho visto", frutto non di un verbo personale, ma di una memoria storica, che non intende recriminare il passato, ma ripensare, educare e concorrere a promuovere il bene culturale, "Monumento Nazionale" canosino.

E prima di fare altri progetti e sovrapporre altri insediamenti, continuiamo lo scavo, auspicando l'intervento della diligente Soprintendenza ai Beni Archeologici, di cui ho avuto l'onore nell'incontro in sito con il dott. Andreassi e con la dott.ssa Marisa Corrente.
Rimuoviamo i terreni di risulta dello scavo degli anni 80, scaviamo e riscopriamo le radici sconosciute di questo Phorum della Canosa imperiale, che si lega alle Terme attigue, ricomposto in un modello in legno dal diligente dott. Nino Cavallo, già Assessore alla Cultura con il Sindaco avv. Lomuscio.

Scaviamo e riscopriamo e non copriamo più, ma soprattutto studiamo a Scuola, nelle Associazioni locali, per strada, perché dallo studio nasce la Conoscenza e la Virtute e la coscienza della Res Publica..

Auguri al Comune di Canosa di Puglia!

Ob amorem patriae

maestro Peppino Di Nunno
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