Don Salvatore Sciannamea
Don Salvatore Sciannamea
Vita di città

Don Salvatore Sciannamea saluta la comunità

Alla messa presiederà Mons. Lugi Mansi

Con un post sui social, Don Salvatore Sciannamea annuncia che alle ore 20.00 di lunedì 11 settembre, durante la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, Mons Luigi Mansi presso la parrocchia Gesù Liberatore di Canosa di Puglia(BT), saluterà la comunità parrocchiale e cittadina, prima di partire per la Valle d'Aosta come "fidei donum".Sono passati 60 anni da quando, il 21 aprile 1957, Papa Pio XII pubblicò la Lettera Enciclica Fidei donum, nella quale rilanciava l'urgenza dell'attività missionaria ed esortava le diocesi del mondo a inviare presbiteri e laici ad annunciare il Vangelo alle genti. In questi ultimi anni, purtroppo, la carenza di sacerdoti ha colpito l'Italia settentrionale ed alla richiesta diocesana proveniente dalla Valle d'Aosta, Mons. Lugi Mansi ha risposto positivamente «inviandomi come segno di una chiesa non chiusa in se stessa che nonostante le sue difficoltà sa offrire uno dei suoi figli, con la certezza che tutto ciò sia per un bene più grande » Ha dichiarato il giovane parroco di Canosa, iperattivo, infaticabile, prodigo di idee e iniziative, molto sensibile ai problemi della comunità locale partecipando in questi giorni alle manifestazioni pubbliche per dire No all'ampliamento della discarica in Contrada Tufarelle.

Grande risonanza ha suscitato l'appello di Don Salvatore Sciannamea per scongiurare l'ennesimo scempio ambientale del territorio: «Non voglio, come sacerdote, trovarmi a fare estreme unzioni a bambini che ho unto con il sacro crisma per il battesimo!Non voglio continuare a sentire storie drammatiche di genitori che hanno i loro bambini ammalati di leucemie e tumori che non lasciano speranze!Non voglio girare ancora per ammalati colpiti da tumori, inerme davanti ad un dolore inenarrabile di decine e decine di famiglie!Non voglio vedere ancora ragazzi e bambini perdere le loro giovani madri o il loro cari papà.Non voglio continuare ad assistere come splendide donne siano deturpate nel loro corpo, nella loro bellezza a causa della malattia!Non voglio che i concepiti portati in grembo dalle nostre donne al posto di un giardino di vita, sperimentano già l'ombra della morte». Un quadro chiaro e tragico di quello che sta vivendo la comunità canosina che Don Salvatore Sciannamea ha descritto dettagliatamente nell'appello che sta girando in rete, uno di quelli che non lasciano e non possono lasciare indifferenti: «Tantissimi medici si sono espressi sul dramma che sta attanagliando il nostro territorio, additando alla discarica queste conseguenze, anche se pochi si sono espressi direttamente sulla questione. Non possiamo solo celebrare messe per rendere giustizia ai nostri morti.Non possiamo fermarci all'educare se permettiamo che qualcun altro avveleni i nostri giovani, uccidendo già oggi il nostro lavoro ed i loro sogni. Sono stato due volte ad Auschwitz e ho pensato spesso ai fumi di quel campo di concentramento; ma c'è un fumo invisibile già oggi, qui nel territorio tra Canosa e Minervino, che sale da quella discarica e che parla di in campo aperto, apparentemente libero, ma che ogni giorno uccide lentamente ed inesorabilmente le speranze di chi ama la vita. La morte sta già in questo vento che potrebbe raggiungere chiunque, soprattutto chi tace, restando tranquillo sul divano dell'indifferenza o sul letto del disinteresse»..

Don Salvatore Sciannamea che si accinge a trasferirsi in Valle d'Aosta ha concluso l'appello rivolgendosi : « alla mia seconda città di Andria, a cui devo la mia formazione, in cui per ben sette anni ho esercitato il mio servizio pastorale in due parrocchie e in diverse scuole per l'insegnamento, chiedendovi, in tutta umiltà e delicatezza, di non lasciarci soli e di non restare indifferenti in questa lotta che riguarda tutti. Ogni famiglia, iniziando dalla mia (ho perso il mio papà ed i miei quattro zii per tumori), a Canosa e Minervino potrebbe raccontare, con le lacrime agli occhi, molte storie di dolore a causa di quella discarica. Il sangue è rosso per tutti, il cuore e la mente gridano per ognuno gli stessi sogni e le stesse speranze. Abbiamo già dato in termini di discariche e di morti fin troppo nel nostro territorio. Non si può continuare a tacere! Nella vita i figli vedono morire i padri, solo nella guerra sono i padri a veder morire i figli. Alla guerra silenziosa ed alla egemonia economica di chi si trova in un sistema di peccato, di corruzione responsabile, alimentata dall'avidità del potere e della carriera, chiedo a tutti di unire le forze per una resistenza pacifica ferma e combattiva che porti, attraverso il contributo popolare, culturale, spirituale e politico la revoca della pur minima possibilità di un ampliamento ulteriore della discarica, affinché non si continui a seminare la morte, l'angoscia, la disperazione ma ci possa essere una nuova speranza per tutti.Grazie per il vostro contributo ed impegno di cui non oso dubitare». Un primo risultato è stato ottenuto grazie alle iniziative messe in atto dal comitato cittadino contro l'ampliamento della discarica in Contrada Tufarelle che ha visto tra gli artefici Don Salvatore Sciannamea attraverso la sua voce ed il suo impegno quotidiano a sostegno della salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica mentre mette a disposizione le proprie energie e competenze apostoliche al servizio di un'altra comunità lontana geograficamente ma vicina spiritualmente.
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