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Territorio

Basta “Mostri” a Bari

Proteste contro l’apertura di un altro ipermercato

Un altro scempio del territorio, un'altra minaccia per il piccolo commercio barese morente sta per edificarsi nell'area di Santa Caterina, a Bari. Uno scempio ambientale che sfocerà nella costruzione di un colosso della grande distribuzione che, ancora una volta, trova in quella che era la capitale del commercio mondiale cioè la città di Bari, un punto di sostegno contestato proprio dagli esercenti già per troppi anni massacrati dalla concorrenza degli ipermercati, sovradimensionati, in numero eccessivo e con concentrazioni di localizzazione inaccettabile. A Bari c'è chi non sa stare fermo di fronte a questo ennesimo attacco al piccolo commercio ed ecco che ieri mattina, nei pressi dell'area in costruzione a Santa Caterina, sono tornati a manifestare coloro che contestano anche le procedure burocratiche ed amministrative attraverso le quali si è arrivati a questa situazione. Lo hanno fatto con un ricorso in attesa di esito e continuano a farlo con la propria voce, alzandola e facendosi sentire anche da chi non vorrebbe sentire, e non sono solo i politici ma anche un'intera cosiddetta Classe di Polisindacalisti che a tutto questo e su tutto questo non mettono dito e non pronunciano parola.

Lo scorso martedì 21 marzo c'erano i commercianti, i tecnici, gli esperti, gli organi di informazione ed i rappresentanti storici della difesa del territorio e della piccola impresa: da Donato Cippone a Gino Catinella per il Comitato "Stop ai Centri Commerciali" fino ai rappresentanti dei Comitati regionali "La Domenica Non Si Tocca" e "Quasi Mai Di Domenica", oltre al Rappresentante UNIMPRESA BARI e BAT, Savino Montaruli. Nel corso della conferenza stampa si è approfondita la tematica legata alla crisi del piccolo commercio barese ma anche in merito ad uno degli atti contestati sui quali ancora non si è fatta chiarezza da parte dell'Amministrazione comunale barese: la famosa e forse fantomatica delibera della ex Giunta Emiliano, la numero 350 del 23 maggio 2014 in cui, nella stessa Seduta vennero approvate in una sola ora ben 53 delibere. In pratica una ogni 47 secondi.
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